slogan

Italian Bulgarian English French German Macedonian Maltese Romanian Russian Spanish

La leggerezza della Storia

Ci sono personaggi che attraversano la nostra storia incidendo con impronte di fuoco il loro passaggio, ma facendolo con la levità di un pallone toccato con sapienza calcistica, con semplicità, piuttosto che in maniera chiassosa e appariscente.

Questo è stato nella Storia del Calcio Josef Masopust, centrocampista cecoslovacco che è venuto a mancare in questi giorni. E sottolineo cecoslovacco consapevole di commettere un anacronismo, perché in quegli Anni Sessanta quella nazione non era divisa e lui con orgoglio ne indossava i colori, unica sua squadra insieme al suo club, il Dukla Praga. Nomi che ai giovani di oggi non dicono quasi nulla, ma che ai loro tempi incutevano rispetto, se pensiamo che quella nazionale cecoslovacca che aveva proprio in Masopust il suo capitano, contese a Sua Maestà Pelé il titolo mondiale del 1962.

 

Egli fu un centrocampista roccioso, ma al tempo stesso dotato di tecnica sopraffina, una splendida mezzala che con autorevolezza guidava i suoi uomini. Fu anche di carattere mite, un personaggio dal carattere schivo e semplice, con un amore viscerale per il calcio, che è stata la sia ragione di vita fino alla fine, la fonte delle sue soddisfazioni. Delle quali andava orgoglioso, ma senza pomposità, amando trarre gioia nel suo intimo, condividendole con poche persone, tra cui i tifosi del Dukla, che egli considerava la sua famiglia.

 

Con essi festeggiò, sollevandolo al cielo al centro del campo, il Pallone d'Oro del 1962, vittoria che non gli sbloccò la carriera internazionale fuori dai patri confini, ma siamo sicuri che non gli è mai importato più di tanto, anche se finì la carriera in Belgio, al Molenbeek: l'unica cosa che gli interessava era giocare a calcio, condividendone il piacere con la sua piccola famiglia cecoslovacca.

 

Vinse molto nella sua carriera, tra scudetti (otto) e coppe di Cecoslovacchia (tre), sempre con il Dukla Praga, anche un bronzo al primo campionato europeo in Francia nel 1960, ma la sua soddisfazione più grande l’ebbe al mondiale cileno, quando guidò la sua nazionale fino in finale, contro il grande Brasile, portando addirittura in vantaggio i suoi con una sua rete, prima del grande ritorno dei giocolieri auriverde che, pur privi di Pelè infortunato, risultò inarrestabile. Non riuscì a sollevare l’allora Vittoria Alata, ma Josef Masopust aveva coronato il suo sogno: segnare una rete in una finale mondiale.

 

 

(C) RIPRODUZIONE RISERVATA