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Bilancio di un Anno

Ogni volta che si chiude un anno è consuetudine stilarne un  bilancio, questo in ogni campo del sociale, quindi anche dello sport.

Il 2016 sportivo, in generale, non ha portato risultati particolari, qualche grande sorpresa, qualche immancabile scandalo, la malinconia nel dover salutare qualche grande campione che è entrato nel mito. Indubbiamente quest’anno è girato intorno a due grandi eventi: i Giochi della XXXI Olimpiade svoltisi a Rio de Janeiro, e i Campionato Europei di Calcio sui campi della Francia.

Mentre ai primi possiamo associare le immagini vincenti di Usain Bolt, Simone Biles ed anche dei nostri Niccolò Campriani, Gregorio Paltrinieri e Tania Cagnotto come simbolo, oltre che di Bebe Vio per le Paralimpiadi, i secondi sono dominati dall’immagine torreggiante di Cristiano Ronaldo vincitore del titolo europeo con il Portogallo (oltre che della Champions League con il Real Madrid), consacrandosi definitivamente a stella del calcio mondiale, lì dove ancora non riesce a fare l’ultimo balzo Lionel Messi, sempre fermato dagli insuccessi con la maglia albiceleste dell’Argentina.

Nel calcio di casa nostra, la storia è continuata con l’ennesimo successo della Juventus, il quinto consecutivo, stavolta più sofferto vista la partenza difficile, con il dominio bianconero che promette (minaccia?) di continuare ancora a lungo, soprattutto perché la rivali continuano a stentare ad organizzarsi. Il mondo del calcio, però, ci ha riservato la sorpresa dell’anno, ma forse di sempre, con la vittoria del nostro Claudio Ranieri della Premier League alla guida del Leicester.

Mai una squadra così “piccola”, al massimo pronosticata per una salvezza addirittura improbabile, era riuscita a sovvertire in maniera così radicale i pronostici e ad assicurarsi la storica vittoria. Mai era successo, chissà mai se fra qualche anno (secolo?) succederà ancora questa favola di Cenerentola che diventa principessa, anche solo per un ballo. Passando alle cose negative, come sempre abbondanti anche se non richieste, dopo lo scandalo Blatter in seno alla Fifa c’è stato l’insediamento di Gianni Infantino quale nuovo presidente, così come dello sloveno Aleksander Ceferin alla Uefa, con la speranza che rappresentino davvero un nuovo corso per un calcio cristallino e senza scandali.

Vecchi fantasmi, invece, ha evocato il doping di stato della Russia nell’atletica (e speriamo solo lì), che ha inevitabilmente portato alla memoria quello della Germania dell’Est, che sembrava definitivamente sepolto nell’oblio della fine della Guerra Fredda. Gioia per le vittorie e rabbia per gli scandali lasciano, infine, spazio alla tristezza e alla malinconia per quanti ci hanno lasciato. Un pezzo di cuore si è lacerato con la tragedia della Chapecoense, che in tutti noi italiani ha evocato il triste ricordo del Grande Torino, tra i tanti personaggi già leggende che sono ora entrati nel mito spiccano Muhammad Alì, con la sua forza pugilistica e e con la sua forza carismatica che la malattia non aveva offuscato, e Johan Cruijff, genio del pallone e di un calcio fuori dagli schemi.

Salutato il fresco passato che si appresta a diventare storia, non resta che augurarci un 2017 sportivo ricco di successi, sorprese che ci facciano sognare, soprattutto lealtà e rispetto, che sono la base dello Sport. 

 

 

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