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Miroslav Klose uber alles, mit Gerd Muller

Si pensava che Gerd Müller, centravanti tedesco dalle gambe tozze e possenti, capace di incredibili acrobazie, sia di piede che di testa, eccezionalmente prolifico sotto porta, indimenticato cecchino (per due volte) di Albertosi nel mitico Italia - Germania 4-3 di Messico '70, fosse un alieno, inavvicinabile dai comuni mortali.

Incredibilmente, è invece riuscito a eguagliare il suo record di gol in nazionale (68) quello che potremmo definire un “vecchietto” terribile, il trentacinquenne Miroslav Klose, oggi centravanti della Lazio, Miro per molti, il “pescatore del gol” per tanti. Per la cronaca, ci è riuscito al 32° minuto dell'ultima partita della sua Germania, valida per le qualificazioni ai mondiali 2014 (3-0 all'Austria).

Si potrebbe obiettare che Müller i suoi gol li ha fatti in sole 62 presenze (più di uno a partita), contro le 129 di Klose (media gol: 0,53), ma questo nulla toglie all'impresa di un giocatore che ha più volte dimostrato di essere campione in campo e fuori, spietato cannoniere, ma anche uomo e calciatore umile. Non sono molti oggi i campioni osannati da tifosi e mass media che, al termine dell'allenamento, rimangono in campo a regalare i propri segreti ai ragazzi della Primavera, per poi andare a raccogliere personalmente i palloni e le pettorine. Né sono molti quelli che riconoscono di aver segnato con la mano, andandolo a riferire all'arbitro, al quale il gesto può essere sfuggito (vero Maradona?), come accaduto a Napoli il 26 settembre 2012. Miro è tutto questo e...tanto altro. Molti lo hanno dato più volte per defunto (calcisticamente parlando). L'ultima volta, dopo una grave lesione al legamento collaterale del ginocchio destro che, alla sua seconda stagione laziale, lo aveva tenuto lontano dai campi di gioco circa due mesi. La sua risposta, datata 5 maggio 2013, lasciò pochi dubbi sul suo recupero: 5 gol al Bologna, impresa realizzata l'ultima volta in serie A da Roberto Pruzzo, ma con due rigori, quasi 30 anni fa. Finché ci saranno giocatori e uomini come questo simpatico ragazzone di origine polacche, tutto famiglia, pesca e...gol, potremo continuare a credere in uno sport, il calcio, che molti definiscono il più bello del mondo e che ancora qualcuno, per fortuna, fa di tutto per renderlo tale.

 

 

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