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Inseguendo un sogno giallo

Tutti i ciclisti inseguono un sogno, un sogno difficile da realizzare ma che ti tiene inchiodato per tutta la carriera: si sa, il brivido della caccia in sé è anche meglio della cattura di una preda.

I gregari e i vari comprimari dei grandi Giri sanno che devono crearsi l’occasione giusta, devono guadagnarsi, con il sudore della fronte quel centimetro che separa la sconfitta dalla vittoria. Matteo Trentin e Blel Kadri hanno realizzato quel sogno, hanno messo i piedi sul podio più ambito di tutto il mondo a due ruote, sfruttando al meglio le proprie potenzialità. Quest’anno il Tour somiglia molto alle tappe del Giro: saliscendi finali che rendono la tappa incerta e gustosa fino alla fine.

 

Le vittorie dei due giovani outsider sono state comunque costruite in maniera molto diversa: nella tappa di Nancy l’arrivo era adatto alle ruote veloci che sanno difendersi in salita, Trentin è stato formidabile a sfruttare al meglio il lavoro dell’Astana per andare a riprendere la fuga, nel concitato finale, condito da tante cadute, è riuscito a battere il fenomeno Peter Sagan per una questione di centimetri. Il distacco è stato così risicato che dopo l’arrivo tutte le telecamere non sapevano chi inquadrare se il giovane italiano o la Maglia Verde. Il francese ha dovuto costruire il suo successo da molto lontano, sapeva di dover anticipare i big prima che scatenassero l’inferno appena la strada saliva, ed è partito con la classica fuga senza speranze. I battistrada non preoccupavano Vincenzo Nibali, l’Astana lascia fare e il gruppo si ritrova anche con 11 minuti di ritardo.

 

All’inizio della salita il campione francese Sylvain Chavanel scatta, Kadri non si fa sorprendere: recupera sul connazionale e in pochi chilometri riesce a staccarlo grazie ad un passo eccezionale. I Saxo, gli uomini di Alberto Contador, imprimono un ritmo impressionante sulle prime due salite, il tutto fa presupporre ad un attacco dello spagnolo. I chilometri passano, il francese è in testa, che insegue il sogno di una vita, non cede. Nel gruppo, finito il lavoro dei gregari, Contador parte, stacca tutti di qualche metro, ma in pochi secondi alla ruota del Pistolero si attacca la Maglia Gialla. Kadrì taglia il traguardo, ma tutti i tifosi vogliono le immagini del duello: Alberto accelera, scatta e aumenta il ritmo ma in nessun modo riesce a togliersi di dosso il ragazzo siciliano con indosso il fregio del migliore. Allo sprint lo spagnolo riesce a guadagnare solo 3 secondi. Contador promette battaglia ma lo Squalo è pronto. L’Italia continua a sperare. 

 

 

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