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Vittoria gialla in memoria

La tredicesima  tappa doveva essere degli italiani e i nostri ciclisti non si sono fatti attendere. La corsa gialla doveva ricordare due grandi del ciclismo: Gino Bartali e Fabio Casartelli.

Bartali non ha bisogno di presentazioni, a mio modestissimo modo di vedere, l’italiano  più grande di sempre, ha conquistato per due volte la corsa francese e tutti glia amanti del Tour hanno ricordato con piacere il centenario della sua nascita. Un Mito.

 

Doveroso anche  il ricordo del campione olimpico di Barcellona, Casartelli, che ci lasciò in sella alla propria bici 19 anni fa, in una caduta sulla maledetta discesa del Colle di Portet-D’Aspet proprio durante una tappa del Tour. Per gli italiani fare bella figura era un obbligo! Ad accendere la corsa ci ha pensato Alessandro De Marchi, un attaccante nato, che ha provato, con la classica fuga, ad anticipare il gruppo. Nulla da fare, gli  uomini di classifica volevano dare spettacolo e a 14 chilometri dall’arrivo riprendono il friulano.  Preso De Marchi il gruppo continua a salire guidato da Tanel Kangert, ultimo gregario di Vincenzo Nibali, il ritmo non è altissimo ma Porte si stacca compromettendo la propria classifica generale.  Pinot prova ad accendere la gara, scatta ma riesce a staccare solo pochi elementi. Anche Leopold Konig scatta, questa volta riesce a guadagnare  qualche centinaio di metri con Rafal Majka, ma la maglia gialla non reagisce. Pochi chilometri percorsi e Aleandro Valverde prova a far saltare il banco: Nibali non risponde allo scatto, ma in un attimo affianca lo spagnolo.  

 

 

Con meno di 7 chilometri all’arrivo  la maglia gialla vuole dare spettacolo: scatta, stacca Alejandro Valverde e in pochi attimi si affianca ai battistrada Majka e Konig e impone un ritmo altissimo. Lo spagnolo non riesce a rispondere allo Squalo che continua a incrementare, in fondo non ha mai vinto con indosso la maglia gialla. La passerella del messinese dura 3 chilometri, oggi voleva mettere le ruote avanti a tutti, in fondo è il miglior ciclista del bel paese in gara e c’era da onorare la memoria di due Campioni Italiani. Grazie Vincenzo. 

 

 

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