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Berlin Marathon, Kenya record, speranza Italia

E' successo domenica 29 settembre, immediatamente prima dell'arrivo del vincitore della maratona di Berlino.

 

 

Una persona del pubblico assiepato ai bordi della strada, sbucando all'improvviso da dietro le transenne, ha privato il vincitore dell'arrivo trionfale in solitudine, tagliando il nastro prima di lui. Il tutto, pare, per promuovere e pubblicizzare un suo sito porno (!). La cosa che stupisce di più è che l'episodio, per quanto curioso, e sicuramente biasimabile, ha fatto quasi passare in secondo piano il nuovo record mondiale sulla distanza. Wilson Kipsang Kiprotich, keniano trentunenne, sbaragliando tutti gli avversari, con il tempo di 2 ore, 3' e 23", ha infatti migliorato di 15" il primato precedente, stabilito due anni fa, sempre a Berlino, dall'altro keniano Patrick Makau Musyoki, stavolta assente per infortunio. Vero è che una vittoria keniana in maratona non fa ormai più notizia, tanto più che, già nel 2011 a Francoforte, Wilson Kipsang aveva sfiorato il precedente record di soli 4 secondi. Vero anche che Berlino, per la particolare conformazione del suo percorso e un tracciato velocissimo, ci ha abituati ai record nella maratona maschile (ben otto dal 1998). Dispiace solo che l'estemporanea performance di uno pseudotifoso abbia, almeno in parte, offuscato una prestazione sportiva che ha dell'incredibile, con gli ultimi due chilometri corsi a un ritmo inferiore ai 2'50"/km. Ma da Berlino giungono buone notizie anche per l'Italia. Se infatti oggi il Gotha della maratona internazionale è monopolio di keniani ed etiopi, anche il nostro Paese possiede una prestigiosa tradizione in questa disciplina.

Proprio 25 anni fa, infatti, il 2 ottobre 1988, il nostro Gelindo Bordin scriveva una delle pagine che hanno fatto la storia dell'atletica leggera italiana, vincendo in rimonta l'oro olimpico a Seul ai danni del gibutiano Ahmed Saleh. Ad allenarlo, c'era Luciano Gigliotti che, sedici anni dopo, avrebbe fatto il bis alle Olimpiadi di Atene, con il grande Stefano Baldini.

 

 

 

 

 

 

 

Forse non è un caso che, domenica scorsa, a Berlino, 17° assoluto e primo degli italiani sia stato l'irpino Liberato Pellecchia, figlio d'arte (il padre fu maratoneta di ottimo livello nella categoria master), con il suo nuovo personale di 2 ore 14' e 28". L'atleta, tesserato per la Fratellanza 1874 di Modena, con un passato nell'A.S.D. Bartolo Longo di Pompei, è seguito proprio da...Luciano Gigliotti. Corsi e ricorsi storici. Che a Berlino sia nata una nuova stella?

 

 

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