Aspettando il Mundial
- Venerdì, 14 Giugno 2013 19:13
- Raffaele Ciccarelli
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È il torneo per nazionali più recente, è entrato nell’egida della FIFA solo dal 1997, ma l’attuale Confederations Cup vanta antenati che si possono far risalire al 1981.
In quell’anno correva il cinquantenario della conquista, da parte dell’Uruguay, del primo titolo mondiale, per festeggiare l’evento fu organizzato il Mundialito, competizione che riuniva per la prima volta (con l’eccezione della rinunciataria Inghilterra, sostituita dall’Olanda), le squadre campioni del mondo fino a quel momento; per la cronaca, quel primo torneo fu vinto, di nuovo, dall’Uruguay (due a uno sul Brasile). Ne seguirono altri, con le più disparate formule e denominazioni, che ebbero poca durata, finché nel 1992 si disputò la Coppa Re Fahd a Riyadh, poi assorbita nell’attuale Confederations Cup. Sotto controllo della FIFA, il torneo ha assunto la sua rilevanza nel panorama internazionale, diventando una vera e propria anteprima del Campionato del Mondo, permettendo di testare strutture ed organizzazione, disputandosi giusto un anno prima della kermesse mondiale.
Nell’edizione che si va a disputare quest’anno (dal 15 al 30 giugno) si affronteranno i campioni delle varie confederazioni, oltre al Brasile padrone di casa e all’Italia. Gli Azzurri saranno presenti per la seconda volta consecutiva, stavolta nelle vesti di vicecampioni d’Europa essendo la Spagna titolare del titolo Europeo, vinto proprio contro gli azzurri, oltre che di quello Mondiale. Oltre a verde oro e azzurri, nel loro girone sono stati sorteggiati anche Giappone (allenato, tra l’altro, dal nostro Alberto Zaccheroni) e Messico, mentre gli iberici sono insieme ad Uruguay, Nigeria e alla piccola Tahiti.
Alcune tra le nazionali più importanti, quindi, ma anche tra le più accreditate alla vittoria finale del Mondiale (Brasile, Spagna, con Italia e Uruguay che possono figurare quali outsider), per cui un’importante occasione per verificare condizione e margini di miglioramento. Campione in carica per la Confederations Cup è da due edizioni il Brasile: per i verde oro non sarà importante rivincere questo torneo, ma dimostrare che tra un anno saranno loro i favoriti, giocando anche in casa, con l’occasione di riscattare il Maracanaço del 1950, quando furono sconfitti al “Maracanà” dall’Uruguay (due a uno), gettando nella sconforto e nella disperazione un’intera nazione, per una ferita ancora aperta. Prima antagonista sarà la Spagna, limitandoci per ora a questo torneo, speriamo che la nuova Italia di Cesare Prandelli trovi motivazioni ed energie per essere protagonista. In attesa di esserlo tra un anno…

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