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Furia rossa

E’ ai limiti dell’incredibile il ribaltone andato in scena all’esordio stagionale dei motori: in poche ore ribaltate le gerarchie del 2014, sia nell’automobilismo che nel motociclismo.

In Formula 1, a Sepang, il ferrarista Sebastian Vettel, nel secondo Gran Premio del 2015, spezza il dominio Mercedes riportando la “Rossa” sul gradino più alto del podio dopo 676 giorni di assenza. Nel Motomondiale, classe MotoGP, un avvio di stagione non certo nel segno del campione del mondo in carica Marc Marquez e della Honda, ovvero: i cannibali dell’anno scorso. In Quatar una gara da sballo per gli appassionati italiani: sul podio di Losail, tre italiani e due Ducati.

Abbiamo ancora negli occhi le straordinarie gesta di un intramontabile Valentino Rossi in sella alla sua Yamaha; oltre, alle belle prestazioni di Dovizioso e Iannone con le “Rosse” di Borgo Panigale. Rosso Ferrari, rosso Ducati e poi: l’immenso “Dottore” di Tavullia. Insomma, ribadiamo, domenica 29 marzo è stata una giornata memorabile per i motori de’ noantri. Una giornata quasi irripetibile. Adesso, la Ferrari, la Ducati e Valentino sono attesi da una conferma. La Mercedes in Formula 1, la Honda e Marquez nella MotoGP non sono più i marziani di un tempo? Monoposto, moto e centauri italiani hanno ridotto il gap? Il gap è stato ridotto ma la Casa di Stoccarda tra le auto e quella giapponese nelle due ruote rimangono le grandi favorite per il trionfo finale.

La cura Sergio Marchionne ha già dato i primi frutti; dopo il caos degli ultimi 2 anni, a Maranello si respira un’aria nuova: un’aria tutta modenese. Luca di Montezemolo aveva fatto il suo tempo e dopo tante vittorie c’era bisogno di una rivoluzione nei ruoli chiave. Ci piacciono la simpatia, la competenza, la semplicità e la grinta sfoggiate in Malesia dal nuovo Team Principal Maurizio Arrivabene, persona semplice ma preparatissima. Arrivabene: un nome peraltro di buon auspicio per la Ferrari. Ci voleva proprio dopo il flop Mattiacci. Spezziamo però una lancia in favore di quest’ultimo: la colpa non è sua. Che colpe ha Mattiacci se improvvisamente viene catapultato nel mondo della Formula 1 come direttore sportivo del team Ferrari? Ennesima conferma che Montezemolo come presidente del Cavallino era ormai bollito. Domenicali invece è stato travolto dal caos che Marchionne, al contrario di Montezemolo, ha fatto le cose in maniera molto semplice: ha messo le persone giuste al posto giusto, senza fare troppo, anzi per niente, lo scienziato.

Godiamoci i trionfi di domenica scorsa ma aspettiamo altre tappe per esaltarci del tutto. Aspettiamo di vedere come andrà il 12 aprile in Cina (terzo GP 2015 di Formula 1) e negli Stati Uniti. Pechino e Austin ci forniranno altri indizi. Cominciamo però col dire che il circuito cinese è di gran lunga più adatto alla Mercedes. Ma, siamo certi che in Malesia per le auto e in Quatar per le moto, non si sia trattato di un episodio isolato. Per i centauri italiani e per i motori di casa nostra, il 2015 potrebbe essere l’anno del riscatto.

 

 

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