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Il tabellone dei sogni

Mancava un ultimo atto al Mondiale 2014 per avere ufficialmente inizio, quello del sorteggio che avrebbe disegnato la strada che avrebbe portato solo due delle trentadue nazionali qualificate alla finale di Rio de Janeiro, in programma il 13 luglio.

Quando si tratta di far muovere palline dentro ad un urna di fronte ad una platea mondiale, protagonista assoluto diventa lui, Joseph Sepp Blatter, il gran capo della Fifa, ma anche gran mestatore del calcio mondiale, anche se, per la sua carica, ha dovuto lasciare il palcoscenico al suo delfino, Jerome Walcke. Con lo sforzo (e lo sfarzo…) che ormai solo una struttura come la Federazione Mondiale del calcio si può permettere, a Costa do Sauipe, con la solita parata di stelle che, spesso, fanno sorgere il dubbio di essere elementi distraenti per le grandi manovre del “Colonnello”, le urne, dopo il doveroso ricordo di un gigante quale è stato Nelson Mandela, hanno disegnato questo scenario, che andiamo a commentare girone per girone.

Gruppo A: è il gruppo del Brasile padrone di casa e favorito principe della manifestazione, in quanto tale diciamo che non ha avuto particolari preferenze. La Croazia, sua prima avversaria, è squadra indecifrabile, capace di grandi imprese come di clamorosi flop; il Messico è una formazione quadrata, con giocatori come Javier Chicharito Hernández in grado di garantire il giusto mix tra tecnica e agonismo; il Camerun ha Samuel Eto’o e un gruppo che, se diventa squadra, è difficile da superare. Ma chi deve scacciare anche il fantasma del Maracanaço non può lasciarsi impressionare…

Gruppo B: qui c’è la Spagna campione di tutto, ma sarà difficile riconfermarsi. Olanda (Strootman, Robben) e Cile (Vidal su tutti) sono nazionali forti, in grado di impensierire chiunque e nel novero delle possibili candidate alla vittoria finale, l’ago della bilancia potrebbe farlo la debole Australia, se sarà capace di strappare qualche punto a cotanti potenze. Diciamo che, però, la Roja vanta campioni ancora giovani il cui vero limite può essere l’appagamento dopo anni di vittorie (Casillas, Iniesta, Xavi, Torres), la vera sfida sarà tentare un bis consecutivo riuscito solo all’Italia (1934 e 1938) e al Brasile (1958 e 1962), ma erano altri tempi.

Gruppo C: questo è un gruppo senza grandi nomi, in cui è difficile decifrare la coppia che passerà agli ottavi. Certo la Colombia, con Radamel Falcao e i tanti campioni che giocano anche nel campionato italiano (Zapata, Cuadrado, Guarin, Zúñiga, Armero), è una delle favorite, insieme a quella Costa d’Avorio che, negli ultimi anni, è tra le africane più forti e avrà ancora Drogba nel suo arsenale. Dovranno vedersela con la Grecia, autrice di un’ottima fase di qualificazione, e con il Giappone in crescita del nostro Zaccheroni, che abbiamo potuto ammirare anche in Confederations Cup.

Gruppo D: in questo gruppo è stata sorteggiata l’Italia. Se dovessimo basarci sulla storia ai Mondiali dei suoi componenti, diciamo che per gli azzurri non dovrebbero esserci particolari problemi. C’è la forte Uruguay del “maestro” Tabarez, ovviamente, con il suo formidabile attacco (Cavani – Suarez – Forlan), forse un po’ logora dopo quattro anni di successi; c’è l’Inghilterra del vecchio amico Roy Hodgson, che fa sempre tremare i polsi in sede di pronostico, ma che non ha una buona tradizione con questa manifestazione. Anche qui l’ago della bilancia potrebbe essere il Costarica, la più debole sulla carta, da non sottovalutare, considerando che non fece fare bella figura all’Italia nell’amichevole pre Confederations (due a due). Gli azzurri restano, perciò, a mio avviso favoriti, con la motivazione, per quelli di loro che c’erano, di riscattare anche la sciagurata partecipazione a Sud Africa 2010, la cui esperienza ci consiglia di prendere con le molle qualsiasi avversario. Credo che alla fine, comunque, il vero problema sarà adattarsi alle condizioni climatiche, con caldo e umidità che richiederanno sforzi supplementari.

Gruppo E: sulla carta, questo dovrebbe essere uno dei gironi più facili. Non vedo, infatti, come Ecuador e Honduras potranno opporsi alla forza della solita, fortunata, Francia di Ribery o alla Svizzera di Behrami e Inler. Questo tipo di manifestazioni, però, spesso riserva sorprese clamorose, che potrebbero scaturire proprio da questo gruppo, e i transalpini hanno molto da farsi perdonare dopo le brutte figure dell’edizione sudafricana.

Gruppo F: come il precedente, anche questo gruppo sembra scontato. L’Argentina è favorita addirittura per la vittoria finale, forte di campioni invidiati quali Messi, Higuain, Di Maria, solo per citarne alcuni. Dovrebbe seguirla la Nigeria, una nazionale in forte crescita, due volte agli ottavi nella storia dei Mondiali (1994 e 1998), con giovani importanti alle spalle (è campione mondiale under 17). Per la cenerentola Bosnia (ma attenti a campioni come Pjanić e Džeko) e l’Iran poche speranze di passaggio del turno.

Girone G: come ormai tradizione, ogni edizione mondiale ha il suo “girone della morte”, questo lo rappresenta sicuramente. È difficile, infatti, individuare quale tra Germania, Portogallo, Ghana e Usa farà le valigie per un ritorno a casa alla fine del girone. Indubbiamente, i tedeschi con la loro Panzer Divisionen (Özil, Kedira, Neuer, Schweinsteiger e tanto altro ben di Dio) e i lusitani con un Cristiano Ronaldo (al momento) in gran spolvero sono i favoriti, ma africani e statunitensi promettono di non fare solo atto di presenza.

Girone H: anche in questo girone la strada sembra tracciata. Troppo forti dovrebbero risultare la Russia di Capello, con i vari Keržakov, Denisov, Širokov,e il Belgio “grandi nomi” (Hazard, Fellaini, il “napoletano” Mertens per citarne alcuni) per Algeria e Corea del Sud, anche se i maghrebini cercheranno di ripetere le imprese del 1982 e gli asiatici quelle del 2002.

Questi sono gli otto gironi, a parte le insidie che ognuno di essi può nascondere, alla fine conterà solo chi sarà in forma in quel mese di gare, spesso brutti anatroccoli, toccati dalla grazia in quel periodo, si sono trasformati in cigni splendenti. Nei prossimi sei mesi chiacchiere ed ipotesi si accavalleranno alimentando i sogni fino al 12 giugno quando Brasile e Croazia daranno il calcio d’inizio e tutte le parole lasceranno il posto ai fatti fino al 13 luglio, quando una sola tra le trentadue partecipanti assurgerà all’empireo dei vincitori.

 

 

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