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Area di rigore 38^ giornata

Record di punti stracciato (102), record di gol segnati eguagliato (106), en plein nelle vittorie casalinghe (19 su 19).

Per chi avesse avuto ancora dei dubbi sulla legittimità del trionfo bianconero in campionato, a parlare sono le cifre. Chiude alla grande, infatti, la Juve, strapazzando il Cagliari nel primo tempo (3-0) e godendosi nella ripresa i meritatissimi applausi del popolo juventino, inneggianti a Conte, assai vicino alla conferma. Chiude male, anzi malissimo, invece, la Roma, al terzo stop di fila, stavolta a Marassi davanti al Grifone. Il sabato l'unico anticipo, lo spettacolare 3-3 tra Udinese e Samp, aveva ribadito una volta di più alla gente di Udine e a tutti gli amanti di questo sport che il campionato non può ancora fare a meno di Antonio Totò Di Natale, 37 anni, ma ancora tanta classe e tanto fiuto del gol (3 centri per lui nella partita conclusiva e 17 complessivi in campionato). A sole 7 reti dal fatidico muro dei 200, sarebbe un vero peccato per l'Udinese e il calcio italiano perdere un talento come il ragazzo di Napoli. L'ultima domenica calcistica doveva però fornire ancora un verdetto: quello relativo all'ultimo posto utile per accedere all'Europa League. A spuntarla, dopo un finale thrilling, è stato il Parma che, superando con una doppietta di Amauri il già condannato Livorno, si metteva dietro il Milan (2-1 al Sassuolo) e il Toro, autore di un autentico suicidio calcistico a Firenze. Al 93°, infatti, proprio Alessio Cerci, protagonista di un campionato strepitoso, sparava su Rosati il rigore che avrebbe regalato l'Europa ai granata. Nelle altre partite, goleada del Napoli sul Verona (doppiette di Zapata e Maertens e quota 100 gol superata), vittoria in rimonta del Chievo sull'Inter con doppietta di Obinna e successi di misura, entrambi al 93° e su rigore, della Lazio di Reja sul neoretrocesso Bologna e del Catania  sull'Atalanta di Colantuono. Archiviato il campionato, è ora il momento di pensare all'ormai prossimo mondiale in Brasile, anche se le voci del mercato calciatori e allenatori già impazzano e fanno pregustare un campionato 2014-2015 sicuramente più incerto e se possibile più appassionante di quello appena concluso. 

 

 

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