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Il ritorno del campione

Us Open: ultimo slam dell’anno non certo per importanza, ultime emozioni in terra statunitense, ultime battute di questa avvincente stagione tennistica che ci lascia con gli occhi colmi di grandi giocate e forse di grosse delusioni da tempo aspettate.

Cominciando dalle belle notizie non c’è che un nome che risuona come un eco nelle arene di tutto il mondo: Rafael Nadal!

Tredicesimo slam conquistato, secondo quest’anno, battendo in finale il numero uno al mondo Novak Djokovic in 4 set, in un’avvincente partita giocata punto su punto dove si è potuto constatare quanto grande possa essere la voglia e la forza di un uomo di talento che è riuscito sempre a migliorarsi nel tempo. Troppe le voci che hanno circondato la carriera di Rafa nel corso degli anni: uomo capace di vincere solo sulla terra rossa, grande “pallettaro” di fondo campo capace solo grazie al suo fisico di imporre traiettorie di palla ostiche alla maggior parte dei tennisti, pessima battuta e così via sino ad arrivare ai più biechi commenti che gli davano del dopato.

Zittisce tutti lo spagnolo migliorando il proprio gioco nel corso del tempo cambiando radicalmente la tecnica del proprio servizio, riuscendo a giocare mettendo i piedi sulla linea di fondo campo invece dei soliti 3 metri dietro, imparando le volée dedicando del tempo alla specialità del doppio dove è necessario utilizzare questo colpo a volo e riuscendo a carpire la strategia da adottare con gente come il serbo che ormai era abituato al proprio gioco. Fattore però di importanza fondamentale nella carriera del maiorchino è stato uscire più forte di prima da un infortunio che gli ha fatto perdere quasi interamente la scorsa stagione, notorio fattore molto negativo per un tennista, che sembra aver paradossalmente fatto bene al giocatore avendogli dato maggiori stimoli e forza per riprendersi il trono di numero uno al mondo.

Dolenti note arrivano però sul simbolo indiscusso del tennis dell’ultimo decennio: Roger Federer. Lo svizzero, ormai sceso a numero 7 della classifica ATP, si piega al quarto turno sotto i colpi inferti dallo spagnolo Tommy Robredo, raffigurandoci l’ombra, ormai, del Federer che ci aveva abituato a colpi eleganti ma devastanti, e neanche la scusa di un grande torneo da parte di Robredo regge, poiché viene eclissato da Nadal nei quarti di finale, dove gli concede la miseria di quattro game in tre set. Misero anche per i colori italiani il torneo d’oltreoceano che ripone le sue poche speranze nella coppia di doppio femminile numero uno al mondo, Vinci e Errani, e nel vincitore di Wimbledon Gianluigi Quinzi, ma sfortunatamente perdono rispettivamente contro le sorelle Williams e contro il finalista Kokkinakis. Cala il sipario quindi su questa competizione che decreta il nuovo numero uno, anche se non ancora in possesso dei punti necessari, numero uno che parla spagnolo e risponde al nome di Rafael Nadal.

 

 

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