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Pane e pallone...

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Fu uno degli eroi del primo scudetto della Roma, nella stagione 1941 – 42 Amedeo Amadei era uno dei pilastri dell’attacco dei giallorossi, contribuì in maniera determinante alla conquista di quel primo tricolore romano realizzando diciotto reti che lo classificarono al secondo posto nella classifica marcatori, dietro solo al milanista Boffi che ne realizzò ventidue.

Da sempre era legato alla sua Frascati, dove i genitori svolgevano l’attività di fornai che gli valse l’imperituro soprannome di “fornaretto”, attività che, giovanissimo, svolgeva insieme a quella di calciatore e che tra l’altro riprese a svolgere quando chiuse con il calcio.

Roma fu la sua squadra d’elezione, con i colori giallorossi esordì a soli quindici anni, più giovane di sempre, e vinse appunto quel primo scudetto, la bravura calcistica gli evitò gli orrori della guerra, al termine della quale fu ceduto all’Inter dove visse due buone stagioni in cui realizzò quarantadue reti, ma la carriera la chiuse con la maglia azzurra del Napoli, arrivando in una squadra neopromossa e che contribuì a riportare ai vertici del calcio italiano, quando gli azzurri potevano schierare un trio offensivo da sogno composto dallo stesso Amadei, da Jeppson e Pesaola, contribuendo con quarantasette reti alla causa azzurra.

 

 

 

Alterne furono le sue fortune in Nazionale, in un periodo in cui imperava il Grande Torino era difficile ritagliarsi uno spazio, l’occasione venne in maniera se vogliamo tragica, quando la grande squadra granata perì nell’incidente di Superga lasciando un vuoto generazionale mai veramente colmato ed a cui contribuì anche Amadei, con tredici presenze e sette reti. Smessa l’attività agonistica, il nostro “fornaretto” fu proprio a Napoli che tentò la carriera di allenatore, guidando gli azzurri nel periodo della presidenza Lauro, facendo anche un buon lavoro come gli fu riconosciuto dall’assegnazione del Seminatore d’Oro nella stagione 1957 – 58. Dopo chiuse totalmente con il calcio attivo, dedicandosi alla sua attività di famiglia, quella di fornaio, appunto, diventando nel contempo un’icona del calcio romanista.

 

 

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