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L'Enciclopedia del Calcio

Il tempo è un inesauribile fiume che scorre, che tutto trasporta via, mutevole in ogni istante del suo fluire. Tutti gli accadimenti che avvengono a ritmo serrato passano, nei nostri tempi moderni, anche in maniera frenetica, rischiando di essere dimenticati.

È alla storia che è affidato il compito di conservare memoria di persone e fatti, affinché bravura, talento, sacrificio non siano trascorsi invano e possano fornire un imperituro esempio alle generazioni future.

È proprio alla storia, la storia del calcio, che ci dobbiamo rifare quando dobbiamo ricordare e rievocare le gesta di un calciatore come Nilton Santos. Ha attraversato una intera epoca del calcio brasileiro, Nilton, da quello drammatico e tragico del Maracanaço del 1950 a quello dei trionfi Mondiali del 1958 e del 1962, sempre correndo sulla fascia sinistra, la sua casa d’elezione. Lo ha fatto per la prima volta in maniera diversa, attaccando, lui che era difensore, e nella sacralità degli schemi del calcio di allora i difensori dovevano solo formare la terza linea che impediva gli attacchi avversari.

 

 

 

Ma Nilton era uno spirito libero, la sua anima non poteva essere ingabbiata in pochi metri quadrati ma doveva esplodere tutta la sua esuberanza sulla fascia, correndo verso la porta avversaria, provando anche a fare gol, come spesso anche riuscì (undici volte nel club e tre in nazionale), provando picchi di emozione proibiti ad altri suoi colleghi di reparto. Un antesignano, un inventore, una vera enciclopedia del calcio, ed Enciclopedia divenne il suo soprannome, proprio per la tanta sapienza calcistica che aveva, ma che mai faceva pesare, un precursore che presto avrebbe avuto un prosecutore proprio in Italia, rispondente al nome di Giacinto Facchetti. Era un’epoca di calcio diversa, dove la maglia che si indossava diventava una vera seconda pelle, che mai veniva tolta: Nilton Santos ebbe un solo club nella sua carriera, il Botafogo, mai avrebbe cambiato maglia, nel club della Estrela Solitaria egli fu tra le stelle più fulgide.

Gilmar, Djalma Santos, Nilton Santos: era quasi una filastrocca quella che cominciava la lettura della formazione brasiliana degli Anni Cinquanta, una squadra che ha fatto sognare generazioni di appassionati. Per una coincidenza temporale, nel giro di tre mesi tutti e tre hanno concluso la loro vita terrena: ora danzano il loro calcio tra le stelle del firmamento.

 

 

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