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New York, New York...

Dopo l'attentato di aprile alla maratona di Boston, c'era molta apprensione per quest'ultima edizione della New York City Marathon. Per fortuna, tutto è filato liscio, anche grazie all'imponente spiegamento di forze.

Per quanto riguarda gli italiani, in assenza di grossi calibri tra gli uomini, c'era invece molta curiosità sulla prova di Valeria Straneo e l'alessandrina non ha deluso le aspettative: ottima quinta in 2h28’22. Vittoria in 2h25’07 alla keniana, argento olimpico, Priscah Jeptoo, autrice, nella seconda metà di gara, di una straordinaria rimonta ai danni di Deba Buzenech.

 

 

 

Sul versante maschile, inutile dirlo, conferma del keniano Goeffrey Mutai, leader dell’edizione 2011, quando stabilì anche il primato della corsa, che ha tagliato il traguardo di Central Park in 2h08’24 davanti all’etiope Tsegaye Kebede (2h09’16) e al sudafricano April Lusapho (2h09’45). Tra gli italiani, pur mancando la punta di diamante, sono comunque degne di menzione le prestazioni di Daniele Meucci, decimo in 2h12’03 (primato personale) alla sua seconda esperienza in maratona dopo Roma 2010, e di Danilo Goffi, vincitore per la categoria M40 in 2h23’44. Per Meucci anche la soddisfazione di essere passato addirittura in testa al giro di boa e di essere arrivato prima del campione olimpico e del mondo, Stephen Kiprotich. In effetti, anche se pochi se ne sono accorti, c'era anche Stefano Baldini, l'eroe delle olimpiadi di Atene 2004, ma stavolta, in veste di accompagnatore di un gruppo di podisti reggiani, si è accontentato di un, per lui modesto, 2h43’41. Non poteva mancare poi all'appello il grande Alex Zanardi, ma nessuno, lui compreso, si aspettava stavolta grandi imprese, avendo deciso di lasciare la sua handbike per una più impegnativa carrozzina olimpica. La classifica finale di categoria parla di un 35° posto a oltre 50 minuti dai primi, il fenomeno svizzero Marcel Hug e Van Dik, giunto secondo, da sempre il principale rivale di Zanardi nella handbike, ma già da tempo abituato ad alternare le due tecniche. Conoscendo Alessandro, che ha voluto cimentarsi con la carrozzina in prospettiva ironman, sappiamo già che da domenica ha cominciato a pensare alla rivincita...

 

 

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