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Area di Rigore 1° Giornata

Parte una nuova rubrica del giornale che commenterà l’avventura settimanale che ci proporrà il campionato di calcio. Perché “area di rigore”? Perché è una porzione di campo che offre una visuale privilegiata, perché è abitata dal portiere, un uomo solo, come solo è, in genere, chi commenta.

Riparte il campionato con la caccia al trono della Juventus, non manca la grossa sorpresa alla prima giornata, rappresentata dalla sconfitta del Milan nella “fatal” Verona. I rossoneri rispettano la tradizione che li vuole spesso sconfitti in casa scaligera, anche quando questi sono al debutto dopo anni di oblio nelle serie inferiori. La squadra di Allegri è parsa, a tratti, presuntuosa, troppo fiduciosa nel suo peso offensivo ma tradita dalla difesa che resta il suo annoso punto debole. È bastato un Toni in gran forma nonostante l’età per mettere in difficoltà Mexes e compagni e battere due volte Abbiati con la specialità della casa, il colpo di testa, annullando il vantaggio iniziale di Pioli. Partono bene, e cioè vincendo, tutte le altre, rispettando i pronostici. Non era facile l’avvio della Juventus, attesa dalla Sampdoria in quel di Genova, campo notoriamente ostico ai bianconeri. Incontra non poche difficoltà la squadra di Conte, non trovando spazi per dipanare la propria manovra contro i blucerchiati di Delio Rossi, sapientemente arroccati all’indietro. Ci riesce il debuttante Tevez a portare a casa i tre punti, al termine di una bella manovra Vidal – Pogba, e a incidere il segno del comando sul torneo. Tra tutte, però, è il Napoli che finisce sugli scudi. C’era la curiosità di vedere gli azzurri all’opera nelle nuove vesti confezionate da Benitez, i partenopei hanno dimostrato di essere già molto avanti nel lavoro: ordine tattico, determinazione, fluidità di manovra hanno finito con l’annichilire il non facile ma poco reattivo Bologna, superato dalle reti di Callejon e dalla doppietta di un tonico Hamšík, sempre più maturo e sempre più fuoriclasse; lavora molto per la squadra Higuain, anche se non trova la via del gol. Si accoda la Fiorentina, vincitrice nel posticipo contro un ottimo Catania. La squadra di Montella presenta meccanismi che devono essere oliati, dalla sicurezza difensiva all’inserimento di Mario Gomez, apparso un po’ nebuloso sottoporta, ma combattente contro il duro Spolli, però ha ritrovato la via del gol Pepito Rossi, riuscendo a vincere con il gol di Pizarro che annullava il pareggio di Barrientos, e mettendo in vetrina un superlativo Cuadrado. Gli etnei di Maran hanno dimostrato di non avere perso l’ottima attitudine al gioco della scorsa stagione, nonostante la cessione di Lodi. Buona la prima anche per Inter e Roma, i due oggetti misteriosi del campionato. I nerazzurri vincono con le reti di Nagatomo e Palacio, ma la sensazione principale è stata più di un Genoa che si è consegnato alla sconfitta, apparso con poca personalità e incapace di approfittare delle indecisioni avversarie. Mazzarri ha ancora molto da lavorare, non sarà facile se il materiale che avrà a disposizione sarà questo, anche se poi dobbiamo capire perché Icardi non giochi titolare e che fine ha fatto il reclamizzato Belfodil: il discorso di dover svezzare i giovani con calma, francamente, non convince. Vince tranquilla la Roma a Livorno: troppo inferiori i labronici per spaventare la truppa di Garcia. Nonostante il caos perenne che regna in casa giallorossa, ci pensano due romani doc, eurogol di De Rossi e Florenzi, a portare a casa i tre punti e a regalare una settimana di serenità. La partita tecnicamente più interessante si giocava tra Lazio e Udinese. Dopo l’impietosa sconfitta subita dalla Juventus in Supercoppa, la squadra di Petkovic è già chiamata agli esami di riparazione, il primo tempo regala ottimi segnali dopo il vantaggio siglato da Hernanes e Candreva, e un Udinese non pervenuta. Nella ripresa i laziali subiscono un brusco rallentamento che deve fare un po’ riflettere, la squadra di Guidolin ha un ritorno di fiamma e di orgoglio che però si concretizza nell’unica rete di Muriel, che non basta per raddrizzare la gara. Non è facile ricominciare ogni anno daccapo, con i migliori giocatori sempre ceduti, ma questa è la ricetta in casa friulana, Guidolin ci metterà un po’ di tempo, ma saprà sicuramente trovare la quadra. Già incandescenti scontri – salvezza tutti gli altri: il Cagliari (Nainggolan e Cabrera), a Trieste, nel suo perenne esilio, ha ragione in rimonta dell’Atalanta (Stendardo); il Torino (Brighi e Cerci), soffre non poco la vivacità del brillante Sassuolo, costretto a cedere alla lunga più per inesperienza che altro; mesto pareggio tra Parma e Chievo, unica gara senza reti della giornata.

 

 

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