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Poker d'assi

Road to glory

Siamo alle ultime curve del tracciato, il traguardo è ormai vicino, il Campionato del Mondo di Calcio in svolgimento in Brasile sta per eleggere la sua regina.

La lunga scrematura ha portato ad un poker d’assi eccezionale per qualità di gioco e blasone che, incrociati tra loro, lasceranno la coppia che si contenderà il titolo, e sono partite dall’alto tasso tecnico: da un lato si affronteranno i padroni di casa del Brasile contro l’onnipresente Germania, dall’altro la solida Argentina contro l’Olanda che vuole sfatare il tabù dell’eterna seconda. Gli auriverde hanno un unico obiettivo, chiaro fin dal giorno dell’assegnazione: vincere il titolo e distruggere il mito negativo del Maracanaço.

Dopo aver superato la Colombia rivelazione dell’eccellente James Rodriguez nei quarti, grazie alle reti di Thiago Silva e David Luiz, si troveranno di fronte, come penultimo ostacolo, la Germania, una nazionale che, con un biglietto da visita di tredici semifinali conquistate in diciotto partecipazioni, non ha bisogno di ulteriori credenziali, con quest’ultimo traguardo raggiunto grazie all’unica rete di Mats Hummels contro la Francia.

 

Stranamente, nonostante la storia, questo match è quasi un inedito a questi livelli e vanta un solo, seppur nobile precedente: tedeschi e cariocas si sono affrontati ai Mondiali solo in occasione della finale del 2002, quando le reti di Ronaldo regalarono loro il quinto titolo, ed è questo un motivo in più, per i panzer, per puntare alla posta piena, considerando che i loro avversari dovranno fare a meno di Neymar per infortunio e Thiago Silva per squalifica, vale a dire più di metà del loro potenziale. Chi vincerà affronterà la vincente tra Argentina e Olanda. I blanquiceleste, finora, non hanno impressionato come qualità di gioco, apparso piuttosto monocorde e poco brillante, ma terribilmente efficace.

Lionel Messi, il fuoriclasse rimasto dopo l’esclusione del suo alter ego Cristiano Ronaldo, finalmente efficace anche in nazionale, ha trascinato con le sue reti l’Argentina fin qui, anche se poi è stata una rete del Pipita Higuain contro il Belgio a regalare la semifinale. Decisamente più avventurosa la semifinale dei Tulipani contro la Costa Rica, con i Ticos capaci di trascinare i più quotati avversari fino ai rigori, qui fermati dal genio folle di Louis Van Gaal, che sostituisce il portiere titolare Jasper Cillessen con la riserva Tim Krul all’ultimo minuto dei supplementari unicamente per parare i tiri di rigore, ripagato poi perché Krul ne para due e porta i suoi al match contro l’Argentina.

A differenza dell’altra semifinale, qui la storia degli incroci è più corposa, albiceleste e oranjies si sono incontrati quattro volte ai mondiali, il bilancio è a favore dei secondi, anche se la gara più importante la vinsero i primi, la finale del mondiale di casa del 1978. Non abbiamo la sfera di cristallo, un mondiale bello, intenso, di alta qualità tecnica non si smentisce e ci regala un finale degno, incerto e appassionante in cui, dal poker d’assi di cui sopra, è difficile pronosticare un vincitore. Ma proprio questo è il bello dello sport…

 

 

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