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Swedish Paradise

Si chiude con una finale, per certi versi a sorpresa, il campionato europeo under 21, che si è svolto in Repubblica Ceca e che ha consacrato, sorpresa nella sorpresa, la Svezia campione, superando all'ultimo atto il Portogallo.

Erano altre le finaliste pronosticate, soprattutto la Germania, protagonista invece di un risultato sorprendente: non che non potesse perdere contro i lusitani, ma una volta tanto anche loro hanno dovuto subire un passivo pesante, con il clamoroso cinque a zero che li eliminava in semifinale, e questo nonostante schierasse campioni ormai affermati come il portiere Marc-Andrè Ter Stegen o il centravanti di belle speranze Kevin Volland.

 

La Svezia, invece, è giunta in finale proprio a discapito dell'Italia di Gigi Di Biagio che, tralasciando sospetti di "biscotti" assortiti da parte dei nordici, deve recitare un grosso mea culpa per quanto sprecato e per le potenzialità che sono, comunque, parse molto interessanti, con un Domenico Berardi che ha dimostrato numeri e carattere da grande squadra. Qualche rimpianto anche da parte della Danimarca, eliminata in semifinale dalla Svezia in un derby tutto del nord, squadra che ha messo in evidenza il roccioso difensore Jannik Vestergaard e il rapido attaccante Yussuf Poulsen.

 

Deludenti i padroni di casa, tra cui si è in ogni caso distinto l'attaccante Jan Kliment, impalpabile la Serbia e, soprattutto, l'Inghilterra, all'ennesimo flop e nonostante il temibile Harry Kane schierato in attacco. La finale è stata molto equilibrata, ovviamente, la grande tecnica e la fantasia dei portoghesi, incarnata dagli ottimi Bernardo Silva e Joao Mario, si è scontrata contro il grande ordine tattico degli svedesi, che hanno avuto in John Guidetti e in Abdullah Khalili gli uomini migliori, con il nulla di fatto finale che è  stato la logica conseguenza e ha trascinato il match alla soluzione dei tiri di rigore.

 

 

Qui la freddezza nordica ha prevalso sulla emotività latina, la parata finale dell'ottimo portiere Patrick Carlgren sul tiro di William Carvalho ha proiettato in Paradiso gli svedesi, alla loro prima vittoria, e sprofondato all'inferno i portoghesi, che quella vittoria vedono nuovamente sfuggire, con le lacrime finali, di vinti e vincitori, che chiudono un buon torneo.

 

 

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