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La lunga strada verso la Russia

Con la ormai classica cerimonia dei sorteggi dei gruppi di qualificazione, è partita la lunga rincorsa che porterà tredici squadre della Zona Europea della Fifa a qualificarsi per i mondiali di Russia 2018, quattordici con i russi, padroni di casa, qualificati di diritto.

Prevista a partire dal settembre 2016 fino al novembre 2017, la lunga maratona di gare sarà molto selettiva e quasi sicuramente qualche nome blasonato sarà costretto a stare a casa. Il regolamento, infatti, prevede le cinquantadue nazionali europee divise in nove gruppi da cui si qualificheranno solo le prime, mentre le seconde, esclusa la peggiore, avranno l’ultima speranza nei play off.

A differenza, quindi, delle qualificazione per il Campionato Europeo, che qualifica ventiquattro nazionali del Vecchio Continente, qui la lotta sarà più dura, e sarà perciò necessario partire con il piede giusto. È quanto dovrà già da subito iniziare a programmare la nostra Federazione, perché saranno necessarie certezze sin da subito, soprattutto sul Commissario Tecnico, per partire con un programma preciso teso a scongiurare un pericolo di mancata qualificazione, peraltro capitato nella storia nella sola edizione del 1958 in Svezia.

Il compito non sarà facile, perché l’urna non è stata benevola. Inserita in seconda fascia, causa un ranking logicamente negativo viste le ultime performance, l’Italia, al momento, di Antonio Conte si è vista recapitare Spagna, Albania, Israele, Macedonia e Liechtenstein. Ragionando sempre nell’ottica di un solo posto sicuro per qualificarsi, escluse Macedonia e Liechtenstein chiaramente inferiori, il posto andrà conteso agli iberici campioni in carica, ma con la rilanciata Albania di Gianni De Biasi e la combattiva Israele tutt’altro che disposte a farsi da parte.

Come si può ben comprendere, quindi, la mano di Oliver Bierhoff non è stata molto felice con le palline, e perciò urge partire con le idee ben chiare di cui si scriveva sopra. Di pari difficoltà del nostro ci sembra il gruppo A, che comprende Olanda e Francia in lotta per il pass, pronte ad essere incalzate da Svezia, Bulgaria, Bielorussia e Lussemburgo. Girone non morbido nemmeno per la Germania Campione del Mondo in carica, che dovrà chiedere spazio a Repubblica Ceca, Irlanda del Nord, Norvegia, Azerbaigian e S. Marino, mentre meno impegnativi sembrano i gironi di Portogallo, Belgio, Croazia e Inghilterra (occhio al derby con la Scozia) in cui sembrano decisamente favorite per approdare alla fase finale.

Equilibrati, ma perché senza leader, i gruppi D ed E, con Galles, Austria, Serbia, Irlanda, Moldava e Georgia nel primo e Romania, Danimarca, Polonia, Montenegro, Armenia e Kazakistan che si daranno battaglia fino alla fine, come in tutti gli altri gruppi, per conquistare un sogno. 

 

 

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