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Manita Messi

Dovrebbe essere il premio al miglior giocatore del mondo, in realtà è ormai solo una dittatura tra Cristiano Ronaldo e Lionel Messi.

Questo è oggi il Pallone d'Oro, l'Oscar del calcio mondiale. Il portoghese e l'argentino sono di sicuro tra i migliori rappresentanti del mondo della pedata, quello che fa storcere un po' il naso è che in qualche caso la vittoria dell'uno o dell'altra sia parsa più che forzata e frutto delle pressioni degli immancabili sponsor. 

Del resto, sono ormai sette anni che i due sodali di terra iberica si spartiscono il premio, l'ultima volta di un calciatore "umano" risale alla vittoria nel 2007 di Kaka, fresco vincitore della Champions League con il Milan, che succedeva al nostro Fabio Cannavaro capitano campione del mondo, poi solo loro. In mezzo a tanti risultati scontati, ovvio era anche il terzetto che si contendeva il titolo, con Neymar unico intruso tra i due contendenti, quindi la novità più grande è stata la "rumorosa" assenza di Sepp Blatter e Michel Platini a far da padroni di casa, re ormai deposti per un calcio che si avvia verso un'era si spera migliore e più trasparente.

Dopo la proclamazione del miglior undici (Paul Pogba tra questi), prevista la vittoria di Luis Enrique come miglior tecnico, come previsto il verdetto più atteso, che ha visto trionfare per la quinta volta, record, Lionel Messi, per una vittoria apparsa scontata quanto, stavolta, meritata, perché l'argentino è stato fondamentale nei trionfi euromondiali del Barcellona, meno incisivo, al solito, con la camiseta della nazionale, dove pure è arrivato secondo in Copa America dietro il Cile. Sconfitto Ronaldo dopo le due vittorie delle ultime due edizioni, in rampa di lancio Neymar che rappresenta il futuro prossimo, se e quando questi due extraterrestri del calcio decideranno di abdicare.

 

 

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