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Quando il calcio incontra il romanticismo: il Derby d'Italia

Nel calcio di oggi si stanno perdendo alcuni valori,

uno di questi il romanticismo, che ha da sempre accompagnato il mondo del pallone, in particolare nei bambini, che sognano sin dai primi calci di diventare dei campioni, e nelle persone più adulte, che attraverso il racconto delle emozioni vissute, anche semplicemente nel guardare una partita davanti ad un televisore, cercano di trasferire le proprie sensazioni e passioni ai loro figli, nipoti ecc.

Attualmente ci si è distaccati dagli ideali di una volta, ma come nella vita, le cose più vere restano e soprattutto legano, attraverso la storia, l’Amore, la fatica, la competizione e la voglia di essere grandi, in una sana ma combattuta rivalità sportiva che può tenere accesa una fiamma, che nessun soffio di vento può riuscire a spegnere, in particolare se questa lunga ed infinita battaglia mette di fronte, nel Derby d’Italia, due delle squadre più importanti della nostra nazione, la Juventus e l’Inter.

Ogni sfida che le vede contrapposte, rappresenta sempre più del significato stesso della partita, che sia un normale turno di campionato, o una finale di Coppa Italia, o Supercoppa o altro; quando di fronte il bianconero vede il neroazzurro, e viceversa, scatta quel qualcosa in più, quella determinazione di voler essere più forte dell’avversario; quel furore agonistico che viene fuori solo ed esclusivamente nelle partite speciali, come quella in questione; quell’orgoglio, abbinato ad un pizzico di presunzione, che mai può mancare nei calciatori, passando per gli allenatori e le rispettive tifoserie.

Sono queste alcune delle cose che bisognerà ricordarsi domenica sera, quando all’”Allianz Stadium” si ritroveranno di fronte la seconda e la prima forza del campionato, ovvero proprio Juve ed Inter, che daranno vita al confronto numero duecentocinquanta; da una parte ci sarà la truppa di Massimiliano Allegri che, memore del motto che ha sempre contraddistinto la vecchia signora: “Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”, si sta riportando con stabilità nei vertici alti della classifica, attraverso un “gioco” classico, che porta a gare spesso combattute e vinte con sacrificio e spirito di appartenenza; dall’altra i ragazzi di Simone Inzaghi, i quali sentono che questa può essere la stagione giusta per conquistare la seconda stella, obiettivo al quale si può arrivare attraverso la continuità di risultati dimostrata finora, il cinismo nel vincere gare ostiche e quel pizzico di sfrontatezza che cammina di pari passo con la “Pazza” Inter.

Insomma, gli elementi per vivere novanta minuti di “Calcio” a trecentosessanta gradi ci sono tutti, in un incontro che oltre a poter essere uno spartiacque importante di questo campionato, potrebbe far riaffiorare in tutti gli amanti del gioco più bello del mondo, quel velo di romanticismo, che magari un giorno racconteremo con nostalgia e commozione ai nostri cari…

 

 

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